A completare il quadro dello staff tecnico dello Sporting Musile per la prossima stagione 2023/24 ci sarà Simone Pasquot. Classe '86, Simone è stato il capitano dei Blues e il portierone del primo campionato vinto, ha praticamente vissuto tutta la breve storia della società e, dopo uno stop per infortunio, è pronto a dare il suo contributo entrando a far parte dello staff tecnico al fianco di mister Mauro Furlan e il prepratore atletico Andrea Davanzo. Curerà dunque la preparazione di Mirco Baldassa, Kevin Da Re e Steven Fico, i tre portieri dello Sporting.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con lui.
- Simone nella prossima stagione avrai un ruolo molto importante come preparatore dei portieri. Sensazioni?
"Sensazioni... direi che con una squadra e una società così non si può che averne di positive. Siamo un bellissimo gruppo affiatato che da sempre il meglio di sé in ogni partita ed anche fuori dalla realtà sportiva, credo che anche quest'anno otterremo degli ottimi risultati”.
- Conosci il mondo Sporting Musile praticamente dalla sua nascita. Come consideri il percorso finora fatto?
"Da quando lo Sporting è nato ed è venuto a propormi il suo progetto non ha dovuto farmici pensare tanto per accettare e da quel momento ci sono state solo vere EMOZIONI. Partendo dal presidente, includendo tutto lo staff e la squadra, posso solo dire di fare parte di un bellissimo gruppo di persone positive e propositive”.
- Dovrai lavorare con tre portieri, tra cui uno molto esperto come Baldassa. Su cosa concentrerai il tuo lavoro?
"Quest'anno - spiega Pasquot - avrò la fortuna (non so se anche loro la penseranno così dopo gli allenamenti) di allenare tre portieri. Per chi gioca in questo ruolo una componente fondamentale è gestire le emozioni e la concentrazione. Con il lavoro che svolgeremo assieme, con la spiegazione, la cura del gesto tecnico o tattico spero di trasmettergli la fiducia nel proprio ruolo. Loro devono sempre sapere che non sarà il singolo errore o la partita sbagliata a metterli in discussione".
E allora non ci resta che augurarti buon lavoro, mister Simone!
